Esercizio 6.1.
Con riferimento alla Figura 6.4 si consideri l’host B con indirizzo IP 131.175.201.14 che invia un datagramma con 2000 byte di payload e identification = 27901 all’host A con indirizzo IP 197.203.12.7. Ipotizzando instradamento a minima distanza (numero di salti), MTU di default ad eccezione della rete N2 in cui questo parametro assume il valore di 1500 byte, si chiede di mostrare graficamente il formato dei datagrammi IP per tutti i campi noti che sono scambiati tra host e router.

Figura 6.4 Esempio di frammentazione di datagramma IP (Esercizio 6.1).




Esercizio 6.6.
Si vuole partizionare la rete di classe A con indirizzo 64.0.0.0 in sottoreti /17 (cioè con netmask avente i primi 17 bit posti a 1), determinando il numero di sottoreti che si ricavano e il formato decimale della sottorete numero 163. Quest’ultima “rete” sia a sua volta divisa in sottoreti /n che consentano di indirizzare almeno 1023 host ciascuna. Si determini il prefisso di sottorete /n, il numero di sottoreti risultanti e l’indirizzo broadcast della sottorete numero 10.




Esercizio 6.10.
Un operatore gestisce le seguenti reti fisiche: (i) rete N_1 che collega 40 host, (ii) rete N_2 che collega 100 host, (iii) rete N_3 che collega 14 host, (iv) rete N_4 che collega 8 host, e ottiene dall’autorità di gestione di Internet più blocchi di indirizzi che iniziano dall’indirizzo 199.2.3.0. Ipotizzando un indirizzamento classful senza capacità di adozione di netmask a lunghezza variabile, si chiede di assegnare blocchi di indirizzi IP alle singole reti a partire dall’indirizzo più piccolo disponibile, specificando per ognuno di essi anche la netmask corrispondente, in modo da minimizzare il numero totale di indirizzi non più utilizzabili al di fuori di queste quattro reti.




Esercizio 6.12.
Un operatore gestisce le seguenti reti fisiche: (i) rete N_1 che collega 40 host, (ii) rete N_2 che collega 100 host, (iii) rete N_3 che collega 14 host, (iv) rete N_4 che collega 8 host, e ottiene dall’autorità di gestione di Internet un blocco di indirizzi che inizia dall’indirizzo 199.2.3.0. Ipotizzando un indirizzamento classful, si supponga che il gestore intenda associare a ciascuna delle reti fisiche da N_1 a N_4 una subnet con le seguenti regole: (i) tutti i router supportano Variable Length Subnet Mask (VLSM), che consente di assegnare netmask di lunghezza variabile alle diverse sottoreti; (ii) la subnet associata a ciascuna rete fisica deve essere tale che il numero di indirizzi non utilizzati dagli host sia il più piccolo possibile; (iii) alle quattro reti fisiche siano associati blocchi di indirizzi contigui a partire dall’indirizzo di rete con net-id e host-id più piccoli.




Esercizio 6.20.
Con riferimento alla funzionalità di traduzione degli indirizzi implementata in un router R, si chiede di individuare la tabella di “mapping” di un NAPT nel caso questo sia dotato di un solo indirizzo pubblico, che interfacci dal lato privato tre host, H_1, H_2, H_3, di una rete privata cui sono stati assegnati gli ultimi tre indirizzi privati del blocco in classe B e che questi accedano a un server FTP S_1, un mail server POP3 S_2 e un server WWW S_3 con il primo indirizzo pubblico, rispettivamente, in classe A, in classe B e in classe C. Si assume che il dispositivo NAPT selezioni i valori più grandi possibili per l’identificazione del numero di porta NAPT a partire dall’host H_1 e che ogni host selezioni il più piccolo valore come identificatore di porta privata.




Esercizio 6.23.
Data la tabella di instradamento di un router IP riportata di seguito per netmask crescente (per ogni indirizzo di rete è riportata la netmask e il next hop router). Si chiede di costruire una tabella che specifica il next hop che il router assegna secondo l’algoritmo longest prefix match ai datagrammi il cui indirizzo IP di destinazione è: 90.160.67.64, 90.169.1.66, 92.0.6.3, 90.168.1.80, 88.32.7.4, 91.32.27.43, 90.48.128.7, 90.34.128.0, 90.168.193.80, 90.170.192.3.




Esercizio 6.26.
Si chiede di ripetere l’Esempio 6.15 individuando la tabella di instradamento del router R_5 ordinata per netmask di valore crescente e operando anche aggregazione di indirizzi, se possibile allo scopo di ridurre le righe della tabella di instradamento.

Figura 6.15 Configurazione di rete secondo l’Esempio 6.15 (Esercizio 6.26).




Esercizio 6.31.
Sia data una rete a sei nodi, A, B, C, D, E, F, e dieci rami, A-B di costo 1, B-C di costo 2, CD di costo 3, D-E di costo 2, E-F di costo 6, F-A di costo 4, A-E di costo 11, B-F di costo 3, C-E di costo 7, C-F di costo 3. Si chiede di costruire l’evoluzione della tabella di instradamento del nodo E sulla base dei vettori delle distanze ricevuti dai nodi adiacenti nei primi quattro passi di aggiornamento dei vettore delle distanze, assumendo che i vettori siano trasmessi tra nodi negli stessi istanti e che l’aggiornamento in ogni nodo avvenga una volta sola per passo considerando tutti i vettori ricevuti.




Esercizio 6.33.
Si consideri una rete a sei nodi di cui il nodo D appena connesso in rete riceve in sequenza i seguenti messaggi LSU che indicano il costo di attraversamento dei collegamenti tra nodi adiacenti in tabella. Assumendo che il costo sia lo stesso per entrambe le direzioni di ogni collegamento, si vuole mostrare come la ricezione di questi messaggi LSU consenta la costruzione della topologia di rete completa vista dal nodo D.




Esercizio 6.34.
Per la topologia di rete trovata nell’Esercizio 6.33 si vuole costruire l’albero dei cammini minimi (minimum spanning tree, MST) per il nodo D, che costituisce quindi la radice dell’albero, applicando l’algoritmo di Dijkstra.